La magia delle immagini

La Giulia dunque era disposta per me a qualunque servigio, e tuttavia, quando le chiedevo di posare, che le avrei fatto il ritratto, si rifiutava come di cosa impossibile. Capii allora che la sua ripugnanza aveva una ragione magica, ed essa stessa me lo confermò. Un ritratto sottrae qualcosa alla persona ritrattata, un’immagine: e, per questa sottrazione, il pittore acquista un potere assoluto su chi ha posato per lui. È questa la ragione inconsapevole per cui molta gente ripugna anche dal farsi fotografare. La Santarcangelese, che viveva addirittura nel mondo della magía, aveva paura della mia pittura: e non tanto perché io potessi adoperare la sua figura dipinta, come una statua di cera, per qualche malvagia stregoneria ai suoi danni, quanto proprio per l’influsso e la potenza che io avrei esercitato cavando da lei un’immagine, come lo esercitavo certamente su persone e cose e alberi e paesi, con le pitture che andavo facendo ogni giorno.
C. Levi - La Santarcangelese
Io capii anche che, per vincere questo suo timore magico, avrei dovuto adoperare una magía piú forte della paura; e questa non poteva essere che una potenza diretta e superiore, la violenza. La minacciai dunque di batterla, e ne feci l’atto, e forse anche qualcosa di piú dell’atto: le braccia della Giulia, del resto, non erano certamente meno robuste delle mie. Appena vide e sentí le mie mani alzate, il viso della Giulia si coprí di uno sfavillio di beatitudine e si aperse ad un sorriso felice a mostrare i suoi denti di lupo. Come prevedevo, nulla era piú desiderabile per lei che di essere dominata da una forza assoluta. Divenuta a un tratto docile come un agnello, la Giulia posò con pazienza, e di fronte agli argomenti indiscutibili della potenza, dimenticò i ben giustificati e naturali timori. Cosí potei dipingerla, col suo scialle nero che le incorniciava l’antico viso giallo di serpente. 


Carlo Levi, Cristo si è fermato a Eboli, Einaudi, 1948, pp. 142-143.

Commenti

  1. Ampi cenni su questi tabu dell'immagine e di parti del corpo (capelli, denti, secrezioni, unghie, ecc.) nell'opera di J. Frazer, "Il Ramo d'Oro".

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