Fenomenologia del "carattere anale"

Freud nel corso della sua esperienza terapeutica ebbe [...] modo di constatare una strana coincidenza: individui i quali nella loro infanzia, come risultava dall'analisi, avevano sviluppato (sotto forma di una resistenza particolarmente tenace alla disciplina delle funzioni intestinali, o di un interesse particolarmente vivo ed accentuato per tali funzioni, o per gli stessi escrementi fatti eventualmente oggetto di gioco) rivelavano da adulti particolari tratti del carattere, tipici ed accentrantisi attorno a tre elementi fondamentali: una tendenza all'ordine ed alla pedanteria, una certa dose di ostinazione confinante talora con la testardaggine, ed una propensione, nelle faccende di denaro, alla parsimonia ed alla economia.

In un primo tempo Freud si limitò a rilevare questa coincidenza. Ma essa si presentava con tale regolarità da non poter essere considerata incidentale. Bisognava cioè supporre che questi elementi del carattere costituissero una trasformazione, o comunque qualcosa di derivato, dalla analità originaria.

Freud tentò anche di dare una spiegazione teoretica del rapporto esistente fra l'originaria analità infantile e questi elementi del carattere adulto ¹.

La pedantesca tendenza all'ordine può essere un comportamento reattivo, inizialmente costituitosi nel bambino di fronte alla sua propensione ad insudiciarsi (quando questa per effetto dell'educazione esercitata dagli adulti, è sentita come colpevole) e poi svincolatosi da questa situazione iniziale ed esteso alle più svariate situazioni.

L'ostinazione invece sarebbe senz'altro una prosecuzione di un atteggiamento direttamente collegato al comportamento del bambino nella sua resistenza all'azione educatrice e repressiva degli adulti, e già rivelatosi in quella resistenza.

Più difficile è spiegare l'origine della propensione all'economia ed al risparmio. Ma qui soccorre la considerazione del fatto che per l'inconscio (come dimostra ad esempio il simbolismo onirico) lo sterco ed il denaro sono degli equivalenti ². La tendenza a conservare il denaro, e insieme a compiacersi del denaro come tale, sarebbe perciò una diretta trasformazione della tendenza infantile a trattenere la materia fecale ed a considerare con interesse le proprie feci. Il fatto che il periodo in cui il bambino cessa di interessarsi alle proprie feci coincide col periodo in cui comincia a conoscere il denaro e ad occuparsene, spiegherebbe una tale trasformazione.


¹ Essa è contenuta in Charakter und Analerotik (1908), Ges. Schr., V, pp. 261-267 [...]. Il rapporto fra l'originario erotismo anale e questi aspetti del carattere è stato più tardi confermato da numerose ricerche psicoanalitiche; cosicché si parla correntemente per gli individui che li presentano, di un loro carattere anale, o di una loro  analità.
² [...] Tracce di questa equivalenza per l'inconscio si trovano abbondantissime anche in espressioni e pregiudizi popolari. (Si dice che « gli escrementi del diavolo vanno a finire sul mucchio più grosso », per dire che il denaro capita a chi già ne possiede di più; sempre a proposito del diavolo, i Padri della Chiesa chiamavano il denaro « sterco del demonio »; insudiciarsi di sterco, specialmente se umano, è considerato di buon augurio, perché segno di prossima ricchezza; ecc.). Del resto oltre all'equivalenza fra sterco e denaro, molte altre analoghe equivalenze si istituiscono nell'inconscio sul motivo dello sterco. Abbiamo veduto quale sia il primo regalo che il bambino fa agli adulti [l'orinare o il defecare quando sta in braccio a persone a cui è legato d'affetto]: per una tale via si forma nell'inconscio anche l'equivalenza sterco-regalo [...]. Una non completa distinzione fra orificio vaginale e anale (concezione cloacale dell'apparato genitale femminile) quale spesso si trova nei bambini, o la concezione, pure comune nei bambini, di un parto anale [...] determina inoltre una identificazione del feto, e quindi del neonato, con lo sterco [...]. E il bambino è a sua volta considerato un regalo che la donna fa all'uomo [...] Anche il membro maschile viene identificato con lo sterco, attraverso la concezione cloacale ed un parallelismo che si istituisce della vagina e del membro, con l'ano e lo sterco, in individui nei quali l'erotismo anale si protrae al di là della prima infanzia [...]; e questa identificazione si consolida per effetto di quella concezione infantile del membro - come di qualcosa che fa perte del proprio corpo ma che può essere perduta e dalla quale ci si può distaccare [...]. A sua volta il membro maschile viene identificato col bambino, come prova il simbolismo onirico [...] e le fantasie delle bambine, in cui l'iniziale desiderio di possedere un membro come i maschietti, si trasforma nel desiderio di avere un bambino [...]. Ma in linea generale tutti i vari elementi a cui abbiamo accennato (sterco-regalo-denaro-membro-bambino) per le varie connessioni che si stabiliscono, diventano termini equivalenti per l'inconscio [...]: per una tale via si costituisce anche l'identità bambino-denaro (cfr. il lapsus  des enfants per de l'argent [ http://apidimandeville.blogspot.it/2016/06/analisi-di-un-lapsus-freudiano.html ] [...].


Cesare L. Musatti, Trattato di psicoanalisi, Boringhieri, 1974 (ed. or. 1949), Vol. II, pp. 120-122 [Ho omesso alcune note esclusivamente bibliografiche che rimandavano a passi di opere freudiane].

Commenti