Il fenomeno psichico dell'onnipotenza del pensiero

Freud osserva che una delle ragioni per cui i processi dell'inconscio ci appaiono particolarmente strani, è data dal fatto che non sottostanno al principio della realtà, che sembrano cioè essersi fermati (corrispondentemente all'origine infantile dell'inconscio) al principio del piacere.

L'inconscio non fa distinzioni fra un desiderio e la sua realizzazione: per esso è come se un pensiero appena formulato, trovasse immediata attuazione nella realtà.

Il senso di colpa che accompagna assai frequentemente le manifestazioni nevrotiche più svariate, si anima a proposito di impulsi, desideri, pensieri, rimossi: i quali dunque non hanno ricevuto alcuna esecuzione. Quel senso di colpa ha tuttavia per il nevrotico (o per il suo inconscio) la stessa imponenza e lo stesso peso che potrebbe avere se quegli impulsi si fossero risolti in azioni corrispondenti: un inconscio desiderio di morte corrisponde ad un omicidio, le tendenze del complesso edipico corrispondono ad un incesto effettivo, ecc.

Freud chiama un tale fenomeno, caratteristico dell'inconscio, onnipotenza del pensiero.

Ma nell'inconscio vale il principio della onnipotenza del pensiero, perché l'inconscio è un residuo dello psichismo infantile. E nel comportamento cosciente del bambino - come nel comportamento cosciente dell'uomo primitivo, che è in gran parte rimasto bambino - troviamo in azione quella stessa credenza della onnipotenza del pensiero.

Così si spiegano le concezioni animistiche e le pratiche magiche del primitivo: quando il primitivo ritiene che per recare un danno ad un suo nemico basta produrre sopra una sua immagine, o sopra qualcosa che lo rappresenti, un atto che alluda a quella azione aggressiva che corrisponde al suo desiderio, egli - pur servendosi di una pratica che in una forma intuibile e concreta esprime e rappresenta il suo desiderio, e cioè di una allusione che è già un principio di esecuzione dell'atto desiderato - attribuisce al proprio pensiero la capacità di agire direttamente sulla realtà.

Le azioni coatte dei nevrotici (tic, cerimoniali delle nevrosi ossessive, e talora anche, per alcuni loro aspetti, le manifestazioni isteriche) hanno pure caratteri che le avvicinano alle pratiche magiche: sono cioè azioni con le quali il nevrotico si difende da determinate situazioni, da determinati pericoli, con comportamenti che non agiscono sulla realtà modificandola, ma che costituiscono soltanto manifestazioni simboliche degli effetti che si vorrebbero produrre.

Negli individui affetti da date psicosi, il principio della onnipotenza del pensiero - che il nevrotico subisce inconsciamente, e di cui sarebbe ben lontano dal riconoscere la validità - si fa esplicito: nella paranoia e nella schizofrenia l'ammalato vive coscientemente la impressione che gli altri possano fargli del male agendo su di lui con mezzi soprannaturali (e cioè con la onnipotenza del pensiero) e sente intuibilmente questa azione diretta che verrebbe esercitata su di lui, o che egli stesso eserciterebbe sulle cose o sulle persone.

Una tale sopravvalutazione degli atti psichici, come aventi diretta presa sulla realtà, è in stretta connessione col narcisismo. La incapacità di sopportare la realtà e di accettarla, determina insieme un ritiro della libido oggettuale, a favore di quella narcisistica, ed un tentativo di ritrovare - attraverso la onnipotenza del pensiero - quella forma diretta di appagamento, che il bambino si procura allucinatoriamente conformemente al principio del piacere ¹.

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¹ Una analoga regressione si compie nella coscienza dell'uomo superstizioso; il quale non soltanto popola come dicemmo [...] di legami causali immaginari la realtà, ma costruisce questi legami conformemente al principio della onnipotenza del pensiero, costruendosi così strumenti (del tutto corrispondenti a quelli della magia del primitivo) per rendersi padrone della realtà, e per proteggersi da quella realtà minacciosa ed ostile.




Cesare L. Musatti, Trattato di psicoanalisi, Boringhieri, 1974 (ed. or. 1949), vol. II, pp. 217-219 [Ho omesso tutte le note di questo passo ad eccezione dell'ultima].

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