Elementi non originali della religione cristiana

La ricerca storica ha mostrato che molti elementi del cristianesimo, ritenuti per molto tempo unici dai cristiani, erano idee, pratiche e miti comuni nel mondo antico. Alcune dottrine e pratiche furono aggiunte, durante varie generazioni, nel corso del suo svolgimento da piccola setta ebraica a religione dominante. Dèi risorti erano stati adorati da molte società per parecchi secoli, prima del cristianesimo. La dottrina della nascita verginale era familiare ai pagani, ed è significativo che non sia citata da san Marco e da san Paolo; il primo, autore del Vangelo più antico, non parla affatto dei primi anni di Gesù. Una specie di cena eucaristica si trovava in molti culti pagani, e la credenza nei poteri taumaturgici era virtualmente universale nel mondo antico. "Gesù trasformò l'acqua in vino, come faceva tutti gli anni Dioniso il 6 gennaio, moltiplicò i pani come Eliseo, camminò sull'acqua come Orione, figlio di Poseidone. Risuscitò i morti come Elia ed Eliseo - questo prodigio un tempo era tanto comune che Aristofane, nelle Rane, nel 405 a. C., fa dire a Dioniso, a proposito di Hermes e di suo padre, che le risurrezioni erano una professione della famiglia."1 San Paolo non parla dei miracoli di Gesù, e ciò conferma la tesi dello Smith, che gli elementi miracolosi furono aggiunti al cristianesimo per convertire i pagani e per convincere gli Ebrei che Gesù era il vero Messia.

Molti giorni sacri cristiani coincidevano con ricorrenze antiche: la morte e risurrezione di Attis, dio della vegetazione, era stata celebrata a Roma il 24 e 25 marzo, perché l'equinozio di primavera è il momento adatto per la sua risurrezione. Pare sicuro che le date ufficiali della commemorazione della morte e risurrezione di Cristo furono assimilate da questo uso tradizionale, mentre il Natale fu celebrato al solstizio d'inverno, in dicembre - data largamente festeggiata come natalizio del sole.

Non si può dubitare che il cristianesimo attinse agli antichi culti dei misteri, alla filosofia greca (specialmente stoica), oltre che all'ebraismo. Le recenti scoperte dei manoscritti del Mar Morto tendono a confermare l'esistenza precristiana di molte idee cristiane. Molte ricerche erudite restano ancora da fare, prima di accertare il pieno significato di quei manoscritti, ma è generalmente ammesso, se non dimostrato, che sono documenti autentici di una setta ebraica - forse gli Esseni - risalenti al 100 a. C. circa. In quanto sono testi biblici, tendono a confermare l'autenticità di altri testi; i documenti nuovi del Mar Morto rappresentano una setta simile, per molti versi, ai primi gruppi cristiani.

La controversia circa i manoscritti del Mar Morto ha oltrepassato il campo dell'erudizione ed è diventata, in parte, questione di fede. È interessante indagare perché quest'ultima documentazione della posizione del cristianesimo entro il mondo antico abbia sollevato controversie. La critica biblica ha parecchi secoli, anche le sue posizioni moderne sono due volte secolari. Forse l'esistenza di molti documenti autentici pone nettamente in questione il concetto della rivelazione e l'unicità di Gesù, più di studi anteriori. I manoscritti sono stati poi pubblicizzati più delle ricerche precedenti, e sembrano perciò una minaccia più grave a chi prende Gesù come punto di partenza. Questo concetto del punto di partenza è certo una tesi centrale del cristianesimo paolino, che oggi è alla base di quasi tutti i rami dell'interpretazione cristiana. Che in nessun punto della Bibbia siano ricordati gli Esseni, malgrado la loro somiglianza con i cristiani, può essere un segno dello sforzo di stabilire l'unicità di Gesù.2

Anche l'interpretazione più larga di quei manoscritti non stabilisce un collegamento storico fra Gesù ed Esseni; però questi documenti aggiungono qualche cosa alle prove che nella sua costruzione stessa il cristianesimo assimilò elementi da molte fonti, mutò e si sviluppò rivolgendosi a molte culture diverse. Senza tale processo non avrebbe interessato le masse romane, i loro governanti, i barbari del nord. "La sintesi cristiana fu meravigliosamente comprensiva; tutto, nel mondo romano, sembra avervi trovato un posto, dal razionalismo e dall'umanesimo della Grecia alle idee e agli ideali dei sacerdoti egiziani e babilonesi, già vecchi prima che i greci scoprissero la Grecia."3 E cambiando le esperienze, i valori, i problemi dei suoi aderenti, il cristianesimo ha continuato a cambiare, ad assorbire elementi nuovi.

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1. Homer Smith, Man and his Gods.
2. Si veda Millar Burrows, The Dead Sea Scrolls; Millar Burrows ed altri, The Dead Sea Scrolls, "The New Republic" (9 aprile 1956) pp. 12-25; Edmund Wilson, The Scrolls from the Dead Sea.
3. Si veda J. H. Randall e J. H. Randall jr., Religion and the Modern World, pp. 16-17.


J. Milton Yinger, Sociologia della religione, Boringhieri, 1961 (ed. or. 1957), pp. 315-317.

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