La relazione tra epoche di crisi e misticismo religioso

Nel nostro periodo [II-IV secolo dell'era volgare], soltanto di Plotino e di Porfirio ci consta che abbiano praticato il misticismo nel senso più stretto del termine. Ma l'esperienza mistica ammette vari gradi, e il misticismo plotiniano non è un fenomeno isolato. La tendenza alla teoria mistica introversiva è fortemente accentuata nella filosofia del secondo secolo, e per lo meno in Numenio è espressa in una maniera che fa pensare a un'esperienza reale. Abbiamo visto anche che qualcosa di simile al misticismo introversivo compariva in un testo gnostico e in un testo ermetico. E se accettiamo come « mistico » in senso lato ogni tentativo di gettare un ponte psicologico fra l'uomo e la divinità, allora si può dire che il misticismo è endemico in quasi tutto il pensiero religioso di questo periodo, e va irrobustendosi da Marco Aurelio a Plotino e da Giustino a Origene. Né questo ci deve sorprendere. Come ha giustamente detto Festugière, « la miseria e il misticismo sono fenomeni imparentati fra loro »1. In un mondo così impoverito sul piano intellettuale, così insicuro su quello materiale, così carico di paura e d'odio com'era il mondo del terzo secolo, ogni sentiero che promettesse uno scampo doveva esercitare un'attrattiva sulle anime più serie. Molti, oltre a Plotino, debbono aver dato un nuovo significato alle parole che Agamennone pronuncia in Omero: « Fuggiamocene nella nostra patria ». Questo consiglio potrebbe essere il motto dell'intero periodo. La cultura nel suo insieme, sia quella pagana che quella cristiana, stava entrando in una fase nella quale la religione ricopriva tutta l'area della vita e la ricerca di Dio doveva gettare la sua ombra su tutte le altre attività umane.

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1. A. J. Festugière,  Cadre de la mystique hellénistique, in « Mélanges Goguel », 1950, p. 84. L'osservazione di Lucrezio, multoque in rebus acerbis acrius advertunt animos ad religionem (III, 53) sembra applicarsi altrettanto bene al misticismo che a quelle forme esteriori del culto che Lucrezio aveva in mente. [...]


Eric R. Dodds, Pagani e cristiani in un'epoca di angoscia. Aspetti dell'esperienza religiosa da Marco Aurelio a Costantino, La Nuova Italia, 1990 (ed. or. 1965), pp. 98-100 [ho omesso una nota]

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