Il grande potere acquisito dalla chiesa con la nascita del Purgatorio

Sino ad allora [cioè sino a prima della istituzionalizzazione del Purgatorio come terzo luogo dell'aldilà] il potere giudiziario spirituale, il tribunale dell'anima, il foro era nettamente separato da una frontiera che passava attraverso la linea della morte. Al di qua, quaggiù, l'uomo dipende dalla Chiesa, dal foro ecclesiastico; aldilà dipende soltanto da Dio, dal foro divino. Certo, la recente legislazione sulla canonizzazione, sulla proclamazione dei santi, conferiva alla Chiesa un potere su alcuni defunti, che essa collocava dopo la morte direttamente in Paradiso e nel godimento della Visione beatifica; con questo però «la Chiesa si pronuncia soltanto sul destino di un numero infimo di defunti». L'immissione nel Purgatorio riguarda invece, come abbiamo visto, la maggioranza dei fedeli. Senza dubbio, il nuovo territorio non è completamente annesso alla Chiesa. Nella sua situazione intermedia, diviene sottomesso al foro comune di Dio e della Chiesa. Si potrebbe supporre che, a immagine delle cogiurisdizioni che il sistema feudale ha sviluppato in quell'epoca, si verifichi un pariage (co-signoria in termini di diritto feudale) di Dio e della Chiesa sul Purgatorio. Ma come aumenta l'ascendente della Chiesa sui fedeli! Nel momento in cui il suo potere quaggiù è messo in discussione sia dalla dolce contestazione dei convertiti ai piaceri del mondo terreno (gli incuranti ) sia da quella dura degli eretici, la Chiesa prolunga al di là della morte il suo potere sui fedeli.

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Resta il fatto che la Chiesa - in senso ecclesiastico, clericale - trae grande potere dal nuovo sistema dell'aldilà. Essa amministra o controlla preghiere, elemosine, messe, offerte di ogni genere compiute dai vivi in favore dei loro morti, e ne trae beneficio. Sviluppa, grazie al Purgatorio, il sistema delle indulgenze, fonte di grandi profitti in potere e in denaro prima di diventare un'arma pericolosa che si ritorcerà contro la Chiesa stessa.


Jacques Le Goff, La nascita del Purgatorio, Einaudi, 1996 (ed. or. fr. 1981), pp. 280-81 [ho omesso una nota].

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