Osservazioni psicoanalitiche sulla "cousine Bette" di Balzac (amor sacro e amor profano)

[Il passo qui riportato è tratto da una raccolta di saggi a cura di J. Cremerius. Il saggio in questione è di Felix Boehm, ed è apparso originariamente con il titolo Bemerkungen zu Balzac Liebesleben in "Almanach für das Jahr 1928" (Internationaler Psychoanalytischer Verlag, Vienna, 1928, pp. 154-163. ]


Balzac [...] non si limita a descrivere questo misterioso comportamento di Hulot [personaggio letterario di marito infedele], ma egli stesso ne dà una spiegazione in La cousine Bette, là dove scrive: "Molte mogli, ligie ai loro mariti e ai loro doveri coniugali, a questo punto, si sorprenderanno, poiché uomini tutto sommato buoni si gettano via con donne che hanno la scaltrezza della Marneffe. Poiché non rimangono con le loro mogli, specialmente quando assomigliano, per bontà e bellezza, ad Adeline [la moglie tradita da Hulot]. Non possono offrire, queste donne, tutto quello cui aspirano anima e sensi di uomini passionali? L'amore, questo pervertimento di ogni debole ragione, questo mezzo favoloso di cuori ardenti, e d'altro canto la venale passione animale degli uomini comuni rappresentano gli opposti di un medesimo fenomeno. L'uomo sensuale - e l'uomo perfetto è per sempre dotato di sensi - non è soddisfatto da uno solo dei mille piaceri tra quei due opposti dell'amore. La donna invece che sappia soddisfare gli appetiti così diversi degli uomini, è tanto rara, quanto è raro tra gli uomini, in campo spirituale, il grande generale, il grande artista, il poeta geniale e il grande inventore. L'uomo superiore come il mediocre, Hulot come Crevel, sentono in modo uguale tanto il bisogno di un ideale che appartenga solo a loro, quanto quello del semplice piacere fisico. Tutti sono alla ricerca di una, ahimé così rara, doppia natura femminile, della santa e della prostituta."

Dello stesso tema si occupa Freud nello studio Sulla più comune degradazione della vita amorosa, dove dà una spiegazione dell'attività erotica di uomini che caratterizza nel modo seguente: "Nei casi qui considerati non si sono fuse due correnti, dal cui incontro soltanto risulta assicurato un comportamento amoroso del tutto normale, due correnti che possiamo distinguere tra loro come la corrente di tenerezza e quella sensuale. (...) Appena è adempiuta la condizione, ossia l'oggetto è stato degradato, la sessualità può manifestarsi liberamente, sviluppando prestazioni sessuali notevoli e un alto grado di piacere." In questo lavoro, Freud dà un'esauriente descrizione psicoanalitica di come si sviluppa la frequente incompatibilità delle due correnti nella vita amorosa del maschio: quella di tenerezza e la sensuale; un'incompatibilità che culmina nel fatto che il maschio, il quale da bambino ha rivolto intero il suo amore alla madre, ha dovuto rimuovere nell'inconscio il lato sensuale di esso in vista della barriera contro l'incesto, così che in relazione all'oggetto d'amore proibito dell'infanzia, la madre, solo i moti teneri risultano ancora capaci di pervenire alla coscienza. La corrente sensuale è alla ricerca esclusiva di oggetti che non le ricordino la persona incestuosa proibita: "Quando si è colpiti da una persona in un modo che potrebbe portare a un alto apprezzamento psichico, quell'impressione non sfocia in un eccitamento della sensualità, ma in una tenerezza inefficace sul piano erotico. La vita amorosa di tali individui rimane scissa in due direzioni, quelle che l'arte ha personificate come amor sacro e amor profano (o animale). Dove amano non provano desiderio, e dove lo provano non possono amare. Ricercano oggetti che non hanno bisogno di amare, per tener lontana la loro sensualità dagli oggetti amati."


Johannes Cremerius (a cura di), Nevrosi e genialità. Biografie psicoanalitiche, Boringhieri, 1975, pp. 71-72 [ho omesso le note, i corsivi nelle citazioni sono di Boehm].

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