Le implicazioni sociali del comportamento magico-religioso presso gli Azande

Quali sono allora le implicazioni sociali del comportamento rituale, o magico-religioso? [...] La miglior cosa da fare per approfondire il problema è esaminare un caso concreto, e il miglior esempio, di fatto quello classico, è tuttora la descrizione di Evans-Pritchard nella sua opera Witchcraft, Oracles and Magic among the Azande. Fra questo popolo del Sudan meridionale, gli stregoni sono persone ritenute capaci di farne ammalare altre o anche di ucciderle, essendo dotati di un potere speciale. La maggior parte delle disgrazie sono attribuite alla stregoneria: la vittima sa che lo stregone è probabilmente qualcuno che la conosce e nutre rancore contro di lei, in quanto gli stregoni prendono di mira coloro che essi odiano. Un uomo che pensa che siano stati fatti incantesimi contro di lui, consulta innanzi tutto un oracolo. Mediante una tecnica oracolare, in cui si ricorre all'uso di uno strumento speciale formato da due pezzi di legno combacianti (quando, sfregando l'uno contro l'altro, quello superiore aderisce a quello inferiore, l'oracolo risponde positivamente alla domanda posta) oppure in cui si fa ingurgitare un veleno a base di stricnina a un pollo, la vittima stabilisce o conferma l'identità di chi gli ha fatto del male. Se le attività dello stregone non hanno ancora provocato la morte, la vittima o i suoi parenti possono prendere contatto con lui e chiedergli con garbo di porre fine ai suoi atti di stregoneria. Per evitare guai, chi è sospettato di essere lo stregone di solito acconsente. Se la vittima moriva, prima della penetrazione europea i suoi parenti potevano vendicarne la morte uccidendo lo stregone, a condizione che il capo desse il suo consenso e che i suoi oracoli confermassero la diagnosi originale. Tuttavia più spesso coloro che non erano morti compivano di solito atti magici contro lo stregone ritenuto responsabile, anche se non sapevano chi fosse: una volta avuta la conferma dell'oracolo, una morte che avveniva più tardi nella comunità era considerata prova di colpevolezza e dell'efficacia della magia usata per la vendetta.

In tal modo le credenze degli Zande circa gli stregoni e il comportamento connesso con tali credenze formano un sistema chiuso. Non solo consentono di valutare in un modo accettabile le esperienze delle malattie e della morte, traumatiche per le loro conseguenze sociali, ma indicano anche modi socialmente approvati di agire in proposito. Danno ordine e riconoscono in modi istituzionalizzati le emozioni ostili inevitabili in una piccola comunità, e permettono di esprimere ed affrontare queste emozioni. Inoltre, fra gli Azande come in molte altre società in cui la fattura e la stregoneria hanno ancora un ruolo notevole, esse sono importanti sanzioni sociali contro il comportamento antisociale. Infatti un uomo che è burbero o che evita i contatti umani non solo corre il rischio di provocare l'ostilità di altri e quindi è in pericolo di essere la vittima di incantesimi da parte di qualcuno da lui offeso, ma può anche essere considerato lui stesso uno stregone (dal momento che si sa che gli stregoni hanno un cattivo carattere e rifuggono i contatti con le persone), e pertanto può indurre qualcuno ad accusarlo, cosa che comporterebbe eventualmente conseguenze molto dolorose per lui. In ultimo, gli oracoli degli Zande, come lo stesso sistema politico, sono organizzati in modo gerarchico; gli oracoli più autorevoli sono quelli usati dai capi e dallo stesso re, e un uomo comune deve tenere conto della loro importanza speciale. Quindi il sistema degli oracoli è conforme al sistema politico cui è connesso e si può perfino dire che lo sostenga. In tutti questi modi fra gli Azande la stregoneria, gli oracoli e la magia formano un sistema coerente al duplice livello del pensiero e dell'azione, e quali istituzioni sociali hanno importanti implicazioni per la vita della comunità.


John Beattie, Uomini diversi da noi, Laterza, 1996 (ed. or. ingl. 1972), pp. 292-293.

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