Religione dell'uomo e religione dello stato

Una distinzione che Pettazzoni propone è quella tra la religione dell'Uomo e la religione dello Stato1. Questa distinzione prende avvio dall'analisi di un particolare avvenimento di persecuzione religiosa operata dallo Stato romano nel 186 a.C. nei confronti dei Baccanali, religione orgiastica e misterica che aveva assunto davanti allo Stato romano l'immagine di una minaccia e di un oscuro pericolo. In realtà, osserva Pettazzoni, la persecuzione colpì non un moto politico, ma un moto religioso, perché i capi non erano intenzionati ad occupare centri di potere, essendo personaggi di basso profilo2. La sollecitazione ad una riflessione teorica attorno al problema della religione viene derivata ancora una volta dall'analisi di un fatto storico, dalla sua collocazione nel suo contesto e nel suo sviluppo. Così egli argomenta la sua posizione:

era un dramma ideale, un conflitto tra due mondi religiosi, fra due forme di religione essenzialmente diverse: la religione dello Stato, che qui è lo Stato romano, e la religione dell'Uomo, qui rappresentata dalla religione dei Baccanali. In questo ideale conflitto la persecuzione dei Baccanali trova la sua vera spiegazione storica3.

La religione romana non era finalizzata alla salvezza in un altro mondo, ma era preoccupata di salvare l'uomo associato alla comunità familiare, gentilizia, e civica. Il culto verso gli dèi era orientato a ottenere la protezione della patria, della res publica. La salvezza del singolo, continua Pettazzoni, era insita in quella della patria.

Il cristianesimo, come per altro nei culti misterici, considerava la salvezza anzitutto come salvezza dell'uomo, di ogni singolo uomo come persona a sé. Una salvezza in un altro mondo, attraverso un processo in cui questo mondo assume valore secondario, di prova. Le vicende storiche porteranno a trasformare il cristianesimo, religione dell'Uomo, in religione dello Stato. Il nostro autore ricorda che « con l'eliminazione del paganesimo e la raggiunta unificazione religiosa non si annulla l'esistenza di quelle due forme fondamentali: la religione dello Stato e la religione dell'Uomo »4. Lo Stato continua ad essere caratterizzato da uno spirito religioso che non è quello della religione dell'Uomo, « anche se esso ora si esprime nei termini della religione dell'Uomo, assunta a religione dello Stato »5.

______________________

1. Il tema viene approfondito anche nel seguente volume: E. Montanari, Categorie e forme nella storia delle religioni, Milano, 2001, pp. 15-32.
2. Cf. R. Pettazzoni, Italia religiosa, Bari, 1952, p. 14.
3. Ibid., p. 14.
4. Ibid., p. 21.
5. Ibid.


Giuseppe Mihelcic, Una religione di libertà. Raffaele Pettazzoni e la scuola romana di storia delle religioni, Città Nuova, 2003, pp. 78-79.

Commenti