I motivi del successo delle religioni misteriche

Nella sua esperienza storica l'uomo dapprima non arriva a concepirsi come individuo isolato: la coscienza sociale della propria persona ravvolta e chiusa in una collettività, famiglia, tribù, città, precede quella dell'individualità isolata.

Quando, dopo tutto lo sviluppo della storia civile greca e romana, si formò questa esperienza di libera individualità, ad un primo slancio temerario e artistico subentrò un senso di smarrimento e di terrore.

L'individuo si sente solo ed annichilito nel mondo, preda di forze avverse, sbattuto dalla fortuna, oppure gravato dal peso del destino che come legge arcana domina sull'universo. Quello sgomento stesso che aveva generato la religione olimpica quando gli uomini vivevano stretti in gruppi sociali compatti, colpisce ora il singolo isolatamente preso.

L'individuo disgiunto dal plesso della patria che lo teneva in rapporto con gli dei cerca di stabilire un rapporto personale con essi. Da atomo insignificante nel tutto, vuole compenetrarsi con le forze che reggono l'universo. Ha vivo il senso di ciò che trascende la sua particolarità. Dall'astrologia orientale attinge il concetto d'un destino che chiude sotto di sé tutto ciò che è incluso nelle sfere dei cieli. Ha vivissima la coscienza della fortuna, forza onnipotente che tutti travaglia. Ma queste feree leggi spera sempre di poterle rompere e trascendere per un privilegio speciale, per un atto di grazia di una qualche divinità, che da mortale lo renda immortale, che da uomo lo faccia simile agli dei. Si cerca nella religione una liberazione da uno stato di vita lagrimevole, un miracolo di redenzione, l'infusione di forze soprannaturali, magiche, che facciano conoscere ed attingere l'eterno, che plachino l'inesorabile e spezzino la fortuna e il destino.

Una speranza immortale rampolla da una delle più amare e sconsolate esperienze della vita, quando l'uomo senza patria, non più forza attiva e creatrice nel mondo, si sente servo d'uomini, di demoni avversi, del destino.


Adolfo Omodeo, Religione e civiltà. Dalla Grecia antica ai tempi nostri, Laterza, 1948, pp. 89-91.

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