L'usanza popolare di chiedere agli invasati dal demonio la sorte oltremondana dei defunti

La consultazione di un ossesso per conoscere la sorte toccata a qualcuno nell'altra vita era motivo non infrequente nella aneddotica popolare: esso ricorre un'altra volta nella stessa Imago Mundi a proposito del cancelliere parigino Filippo di Grève, che secondo l'opinione generale doveva essere andato all'inferno, ma ci fu chi interrogò « quendam rusticum obsessum ab demone », e « respondit demon per os rustici obsessi » facendo sapere che colui si era salvato.1

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1. F. Massimelli, Pagine inedite della Chronica Imaginis Mundi di Jacopo d'Acqui, Asti 1913 (da un codice cartaceo del sec. XIV della Biblioteca Nazionale di Torino), p. 35.


Raffaele Pettazzoni, La «grave mora», in "Studi e documenti di storia delle religioni", I - 1925, p. 64.

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