Fenomeni paranormali ed essenza della realtà: spazio, tempo, psiche, materia.

[Un estratto dal capitolo conclusivo del libro di Hans Bender, studioso dei fenomeni paranormali.]

Hans Bender nel 1970, nel suo istituto di ricerca "psi" a Friburgo


Dall'analogia, dimostrata sperimentalmente, tra le forme della percezione sensoriale - telepatia, chiaroveggenza e precognizione - la maggior parte dei parapsicologi teorici trae la conclusione che nel loro complesso esse non possono essere inserite nell'ambito della fisica.

È evidente che il tentativo di un inserimento della precognizione comporta grandi difficoltà in rapporto al concetto del tempo. Le ipotesi deterministiche argomentano analogamente all'utopia di Laplace (un demone che conoscesse tutti gli stati presenti del mondo potrebbe dedurne tutti gli stati futuri). Così il fisico teorico di Marburgo, Pascual Jordan, scrive che non vi è alcuna ragione logica per considerare un'eventuale preveggenza di eventi futuri "a priori meno probabile della chiaroveggenza, che è giudicata dimostrata da una serie di osservatori imparziali. Per quanto la casualità è attendibile, già nello stato attuale del mondo è insita una predeterminazione del suo futuro sviluppo. Un'eventuale conoscenza di eventi futuri non sarebbe quindi più incomprensibile di quanto non sia l'altrettanto incomprensibile conoscenza di oggetti parzialmente lontani o isolati da schermi opachi" (Komplementarität und Verdrängung, 1952, n. 95).

Il dubbio filosofico circa una casualità, cioè una determinazione di tutti gli eventi futuri entro uno "spazio-tempo rigido" ad opera di "linee dell'universo, " e la considerazione di una sia pur limitata libertà di decisione dell'uomo ha indotto ad altre ipotesi relative alla precognizione, le quali affrontano il problema degli eventi non determinati. Così A. Neuhäusler parla di "progetti" del futuro ai quali si riferirebbe la preveggenza; G. D. Wasserman di "strutture psichiche preesistenziali" che starebbero alla base degli eventi del mondo. La precognizione si riferirebbe a questi progetti o strutture, e non agli eventi stessi, che possiedono dei gradi di libertà. Tuttavia queste considerazioni presuppongono un "piano trascendentale" o un "soggetto trascendentale." L'idea speculativa di una "coscienza del  mondo come supporto di un piano" è stata proposta anche da altri Autori, ad esempio da Osty. Altre ipotesi ancora si orientano sul modello concettuale di Einstein-Minkowski relativo al continuo spazio-temporale tetradimensionale, e questo accenno valga a mostrare quanto siano multiformi le ipotesi che mirano alla comprensione del mistero della precognizione.

 

La teoria della sincronicità di Jung-Pauli

All'indirizzo indeterministico (acausale) dell'odierna fisica teorica si ricollega una teoria molto discussa, sviluppata da C. G. Jung in collaborazione con il fisico zurighese e premio Nobel Wolfgang Pauli, e pubblicata nel 1952 con il titolo La sincronicità come principio dei nessi acausali (in Naturerklärung und Psyche). Jung parte dalla constatazione: "Poiché la causalità è una verità non assiomatica ma statistica, devono esistere delle eccezioni, ... altrimenti questà verità non sarebbe statistica." Queste eccezioni sono soprattutto i fenomeni paranormali e le "combinazioni significative," che Wilhelm von Scholz aveva descritto nel suo libro Caso e destino come "forza d'attrazione delle corrispondenze." L'ipotesi di Jung-Pauli afferma che gli eventi del mondo reale si collegano non solo secondo una causalità naturalisticamente evidenziabile, ma anche il "senso" può produrre un collegamento. Quando la psiche si trova in una cosiddetta "situazione archetipica," cioè quando sono attivati dei contenuti affettivamente carichi appartenenti all'inconscio più profondo (collettivo), lo spazio e il tempo possono diventare relativi per la psiche e si possono mostrare, al di fuori delle dimensioni spazio-temporali, delle concordanze significative con processi naturali e con vissuti di altre psiche. Tali concordanze acausali sono dette da Jung "sincroniche," aggettivo che non va inteso nell'accezione "contemporaneo" in quanto significa "di uguale senso," I contenuti inconsci affettivamente carichi, specie quando si riferiscono a situazioni-limite dell'esistenza (morte, malattia, pericolo, rischio, trasformazione, accoppiamento e così via), agirebbero oltre i confini del mondo psichico interiore come "ordinatori": gli eventi esterni verrebbero allora a corrispondere loro (per esempio, a un inquietante sogno che un paziente ebbe di uno scarabeo corrispose un coleottero tanto simile da poter essere scambiato col primo, che durante il racconto del sogno ronzò dietro la finestra chiusa finché lo psicoterapeuta Jung non lo portò dentro). In modo simile si produrrebbe una corrispondenza di significato tra il vissuto di una psiche e quello di un'altra, un processo "sincronico" che i parapsicologi chiamano telepatia.

La visione di Swedenborg, ricordata nel primo capitolo, dell'incendio di Stoccolma, sarebbe "sincronicamente" da interpretare nel senso che l'incendio si sia verificato allucinatoriamente anche nella psiche di Swedenborg, e il "portentoso" consisterebbe non tanto in una percezione extrasensoriale di capacità psi, quanto nell'evento stesso. Sullo stesso caso il filosofo berlinese Max Dessoir scrive in Al di là dell'anima (1931), nel tentativo di trovare una spiegazione "plausibile": "Se la coincidenza non è casuale si potrà comunque ardire di pensare che vi sono relazioni significative tra eventi contemporanei ma anche dovuti a cause diverse, le quali indicano l'esistenza di una struttura nascosta dell'ordine del mondo. Una tale misteriosa concordanza avrebbe a che fare con il significato dei processi e non con il loro prodursi meccanico o psicologico." Lo scettico Dessoir si rivela essere, con questa osservazione, un anticipatore della teoria della sincronicità.

Il mistero delle corrispondenze straordinarie è stato spesso oggetto - a partire dalla filosofia cinese - di speculazini filosofiche, e trovò un'espressione sistematica nella dottrina di Gottfried Wilhelm Leibniz sull'armonia prestabilita. Questa sostiene un sincronismo assoluto degli eventi psichici e fisici, che sono ordinati da Dio, mentre Jung concepisce le concordanze significative solo come occasionali manifestazioni di un senso nascosto, del quale dice che sembra esistere al di fuori della coscienza umana. Nella sua trattazione Dell'essenza della coscienza Jung dichiara successivamente che, avendo ponderato a fondo lo stato attuale della scienza, in particolare della fisica e della psicologia del profondo, egli è pervenuto alla conclusione che il substrato più profondo della realtà, cioè lo sfondo trascendente del fenomeno empirico, come anche l'inconscio che sta alla base della coscienza, sono probabilmente la medesima grandezza. Questa sarebbe "tanto fisica quanto psichica, e quindi nessuna delle due cose, ma piuttosto una terza cosa, una natura neutra che può essere compresa al massimo con riferimenti indiretti poiché nel suo nucleo essa è trascendente."

Dal punto di vista parapsicologico si può dire della teoria della sincronicità che essa può dare una spiegazione plausibile per i "fenomeni spontanei," soprattutto per le "combinazioni significative" ("scarabeo") che non sono parapsicologicamente comprensibili; essa è però meno soddisfacente per i successi degli esperimenti psi. La speculazione metafisica dell'"unus mundus" (mondo uno) di Jung viene a concordare con l'espeienza parapsicologica secondo cui tra psiche e materia non vi è l'abisso in cui ci ha spinto Descartes con il suo Discorso sul metodo ("res extensa," "physis" in contrapposizione a "res cogitans," "psyche").

Questa breve rassegna di alcuni approcci teorici all'inserimento dello psi ha posto in evidenza la multiformità come anche la discordanza delle relative ipotesi. Una cosa è comunque certa: i fenomeni paranormali nelle lro diverse forme spezzano l'attuale schema di riferimento della nostra interpretazione scientifica del mondo. Essi sono la chiave di un ordine più ampio della natura e della posizione dell'uomo in essa. L'ordine del mondo fisico, che noi esperiamo secondo i consueti parametri dello spazio e del tempo, rispecchia evidentemente solo un aspetto parziale di una realtà più ampia. La psiche dell'uomo sembra essere il centro di commutazione tra questi due aspetti della realtà. Così come gli organi di senso portano all'uomo informazioni da una delle parti, ed egli vi reagisce motoriamente, così egli diviene partecipe dei segnali della parte nascosta per mezzo della percezione extrasensoriale; e riesce inoltre, in un modo finora incomprensibile e corrispondente alle reazioni motorie, ad agire sul mondo. All'"arco diastaltico sensomotorio" - la connessione di impressione sensoriale e risposta motoria - sembra corrispondere un "arco diastaltico paranormale," la PES e la PK.

A una futura dottrina dell'uomo, a un'antropologia sia scientifica sia filosofica è riservato il compito di organizzare in tutta la sua portata la nostra conoscenza empirica dell'altra parte della realtà. L'integrazione dell'ordine del mondo fisico con l'altro ordine in una visione del mondo formulata secondo prospettive scientifiche - la scienza come un tutto ordinato secondo principi - è invece un compito ancora non intuibile della ricerca futura, che riguarda tutte le discipline scientifiche.


Hans Bender, Sesto senso. Chiaroveggenza, telepatia, fantasmi, Feltrinelli, 1974. pp. 150 ss.


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